martedì 29 giugno 2010

SCUSA,COSA SAREBBE QUESTA PSICOSINTESI?

Qualche giorno fa un'amica che ha visitato il blog, mi ha chiesto di spiegarle in due parole, in che cosa consista la Psicosintesi e, devo dire, mi sono sentito un poco inadeguato a rispondere a quella che è una domanda certo non impertinente ma che presenta delle difficoltà, come dire, ontologiche, perchè la psicosintesi non è solo un paradigma psicologico ma è una scienza ed un arte... del vivere...e quindi, per definizione, essa è sempre in movimento e non è mai la stessa cosa, credo, a seconda della posizione evolutiva dello psicosintetista che cerca di spiegarla...


Certo,avrei potuto descriverle le tecniche specifiche dell'AUTOBIOGRAFIA o la tecnica del MODELLO IDEALE,LA LISTA DEGLI SCOPI,i vari ATTI DI VOLONTA',per direzionare la rabbia e l'aggressività,tutti processi psicosintetici per  la cui esposizione e spiegazione non mi sento certo inadeguato,vista l'esperienza e la"vocazione"....ma ricondurre la psicosintesi ad una sequenza(pur utilissima e terapeutica)di esercizi e tecniche per una migliore adattabilità della personalità all'ambiente esterno e(ancora più importante)ai mutevoli umori dell'inconscio,sarebbe riduttivo,senz'altro e per di più...depistante.
Persino la sua collocazione all'interno delle correnti e "forze"della psicologia è possibile solamente in un'ottica dinamica e non dogmatica, giacchè se la psicosintesi può essere , senza dubbio, una risorsa all'interno della psicologia umanistica,essa è anche una "colonna"della psicologia transpersonale...


Così per rispondere alla mia cara amica e a tutti voi, mi farò aiutare dal grande Piero Ferrucci,psicoterapeuta e filosofo, psicosintetista e soprattutto scrittore di libri bellissimi e umanamente formativi.


L'ultimo suo libro, "La Bellezza e l'Anima" è uscito quest'anno per Mondadori e potete leggerne introduzione e altre curiosità sul link di Piero Ferrucci che trovate qui su PsicoSinthesis.
Altri suoi successi come "La Forza della Gentilezza"( con una bella prefazione del Dalai Lama) e soprattutto "Crescere" ,un libro bellissimo con cui iniziare a fare pratica con le dinamiche psicosintetiche, sono quanto di meglio posso suggerire per avvicinarsi alla psicosintesi personale.


Quanto segue lo riprendo dalla introduzione che Piero Ferrucci scrisse per uno dei suoi primi lavori divulgativi, "Introduzione alla Psicosintesi", pubblicato dalle Edizioni Mediterranee.








" C'è una domanda che ogni persona che pratica la psicosintesi teme più d'ogni altra.
La evita, quando possibile, la affronta con imbarazzo, nasconde il panico.
La domanda è: che cos'è la Psicosintesi?
La domanda naturalmente è più che legittima.un profano vuole sapere.Che cosa gli diciamo?


Di solito la risposta è un balbettìo generico che lascia tutti quanti insoddisfatti: "la psicosintesi è una scuola di psicologia fondata dallo psichiatra Roberto Assagioli all'inizio del secolo scorso..." e così via.


Ma sarebbe difficile essere esaurienti in poche parole.
In fondo la psicosintesi si occupa di visualizzazione e di psicosomatica, di umorismo e di meditazione, di inconscio e di rendimento scolastico, di filosofie orientali e di relazioni umane, di Platone e di Freud, di psiconeuroimmunologia e di anima, di creatività e di dipendenze eccetera, eccetera.
Come spiegare tutto in poche parole e non lascar fuori nulla di essenziale?
D'altronde, sarebbe ingiusto pensare che la psicosintesi sia una congerie di tecniche e idee assemblate a caso.
Perchè è invece un sistema con delle coordinate ben precise.Un sistema aperto, in cui possono trovare ospitalità nuovi contributi e nuove scoperte, ma con una sua fisionomia inconfondibile.


Se dovessi levarmi d'imbarazzo e descrivere in poche parole che cos'è la psicosintesi, direi che è una FORMAZIONE NELL'ARTE DI VIVERE e che si basa su cinque punti fondamentali:

1-  Ci facciamo INUTILMENTE del male.Con abitudini mentali sbagliate, pregiudizi, immagini negative di noi stessi e degli altri, rimasugli di traumi passati, tensioni che non hanno più ragione di essere, fantasmi interiori lasciati troppo liberi, danneggiamo noi stessi e gli altri.
Ma con pochi accorgimenti quest'opera di autolesionismo inconsapevole si può evitare.


2-   Possiamo farci del bene.Con ciò intendo dire che ci sono alcune facili tecniche con cui possiamo migliorare la QUALITA' della nostra vita. Basta usarle e possiamo mettere al nostro servizio energie latenti o male utilizzate.


3-   Esistono in noi potenzialità inespresse.In qualsiasi età della vita, in qualsiasi situazione ci troviamo, esistono in noi risorse di intelligenza, di forza, di amore, di creatività che ancora non abbiamo manifestato.Non siamo ancora arrivati alla nostra versione definitiva.C'è sempre spazio per qualche nuovo sviluppo.


4-   Pur essendo condizionati dalla nostra eredità genetica, dalla società in cui viviamo, dalla nostra storia, da mille fattori al di là del nostro controllo, ci rimane un ampio margine di libertà in cui possiamo fare delle scelte. Scelte di valori, di idee, di comportamenti.


5-   I rapporti con gli altri sono COSTITUTIVI. Con ciò voglio dire che ognuno di noi non solo ha rapporti con gli altri MA E'QUESTI RAPPORTI, nel senso che le relazioni che abbiamo con gli altri sono la sostanza della nostra vita.
Questi rapporti sono forti e veri, o deboli e falsi; sono FERTILI O DISTRUTTIVI;sono bloccati o in divenire;SONO VIVI O SONO MORTI.


Come sono i nostri rapporti, COSI'E'LA NOSTRA VITA.


E per fortuna, i nostri rapporti LI POSSIAMO CAMBIARE.



In realtà l'unica maniera onesta di capire cos'è la Psicosintesi è di entrarci a poco a poco, di capirne i concetti, e soprattutto di PRATICARLA, perchè la psicosintesi è soprattutto pratica.


E' da molti anni che cerco di spiegarmi e di spiegare che cos'è la psicosintesi .E scopro sempre livelli più profondi, nuovi risvolti e prospettive.
E' un'avventura entusiasmante, perchè la psicosintesi ci guida alla scoperta di che cos'è un essere umano.


E a questa scoperta non c'è mai fine."


Piero Ferrucci


                                                                                                                       
                                                                                                    

martedì 15 giugno 2010

SOPRA E SOTTO: ricerca storica e ricerca psicologica nel testo biblico


Tra le letture alternative del testo biblico, in particolare di quelle sue parti che spiegano (o spiegherebbero) la vicenda delle origini del Cristianesimo, sta avendo buona fortuna, con un numero sempre crescente di interessanti pubblicazioni, una aggressiva revisione storica, razionalista e demitizzante, che sta scoprendo, tra le righe ed anche nelle omissioni dei Vangeli-Atti degli Apostoli, le reali origini storiche del Cristianesimo e dei suoi protagonisti.




Questi ultimi si rivelerebbero essere stati non già dei discepoli di una spiritualità nuova all'interno del Giudaismo ma degli attivisti politici e militari, combattenti messianisti per la libertà d'Israele sia dall'occupante Romano, sia dalla degenerazione dei costumi religiosi dei capi ebrei(usurpatori nel ruolo di sacerdoti e in quello di regnanti) dell'epoca.




In questa direzione si muove, ad esempio, in Italia, il simpatico e appassionato David Donnini che illumina un passato storico occultato da secoli di "contro-cultura"cristiana con sempre nuove e intriganti acquisizioni sia storiche che "geografiche"( del tipo:il monte dove predicava Gesù non può essere dov'era se le cose non si stessero svolgendo da un certo altro luogo e in un certo modo etc.), che riscrivono, completamente direi, le interpretazioni che conosciamo dei Vangeli.




Si tratta di studi affascinanti e forse necessari che ci inducono a riflettere su cosa sappiamo REALMENTE sul Gesù storico e la sua umana vicenda.




Beh, MOLTO POCO.
E' certo che la storia ebraica del I secolo va riscritta in base alle nuove e finalmente "libere"acquisizioni storico-linguistiche, nonchè archeologiche che ci descrivono una variegata realtà di posizioni religiose che non conoscevamo e di connessioni di queste con esigenze politiche di cui eravamo ignari, abituati a "leggere"quei fatti e quei personaggi associandoli automaticamente a ciò che chiamiamo Religione ma dando a quest'ultima un significato moderno ed occidentale che non aveva, in questi termini, nell'Israele occupato di quegli anni e in generale nell'ambiente messianista radicale e nazionalista, nel quale nacque e VISSE Gesù.




E'un' ignoranza che ci viene dalla Cristologia che, per sua natura e per volontà del genio di San Paolo, ignora completamente il Gesù storico ma, d'altra parte,  senza Cristologia non c'è Cristianesimo.
E se, in ogni caso,l a lettura"altra"che abbiamo iniziato a proporre con PsicoSinthesis, si allontana di molto,  dalla ricerca storica, per anteporle quella Psicologica(dove però Psiche sta per"anima"), una cultura in tal senso è comunque necessaria per comprendere la formazione del Mito Cristiano ed il suo genio religioso.
Anche però, volendo scavare nella storia"reale" che precede il Mito, ci sono,da parte mia, alcune perplessità..




Il problema, infatti, di tutte queste ricerche(di nuovo, lo ribadisco, interessanti e, aggiungerei, inevitabili), è che si stabilisce, forse senza la "pazienza" della vera ricerca scientifica, una logica consequenzialità ad eventi che non è affatto detto che ce l'abbiano.




La “geografia”dei Vangeli, ad esempio, è data come precisissima,t anto da poterne dedurre che l'autore stia mentendo sugli avvenimenti che descrive perchè non possono essere avvenuti , per esempio, nei pressi di Nazareth(che non è ancora chiaro se esistesse o meno ai tempi di Gesù) ma devono, se si segue il testo ALLA LETTERA(con descrizioni di laghi e montagne e spostamenti dei personaggi da est a ovest etc..) , essere avvenuti a Gamala( cittadina della Galilea che, invece, corrisponderebbe a quelle descrizioni), aprendo quindi scenari completamente diversi, essendo Gamala,la patria, non di immaginari e pacifici discepoli ma la base operativa(e lo era,è provato) dei militanti ribelli a Roma, orgoglio del nazionalismo Giudaico.




Bene, dunque, ma la premessa di questa e di ogni "rilettura" storica del N.T., è che i Vangeli sono scritti spurii che mentono al fine di fare propaganda alla nuova setta dei Cristiani di Paolo e hanno la funzione di testi d'appoggio per la predicazione dell'ecclesia(premessa giustissima e assolutamente storica)e ora, QUANDO SERVE, di colpo diventano la fonte inoppugnabile e, ripeto, LETTERALE, delle prove che si vogliono mostrare.

La stessa cosa la si fa con date, nomi propri e terminologie che vengono identificate come Essene(di volta in volta quelli di Qumran o i pacifici "medici"di Filone d'Alessandria) o Zelote, quando si è detto, però, che l'autore del testo è un mendace Paolinista che, evidentemente, preso dall'ansia di inventare storielle, si è “dimenticato”di non inserire vocaboli-chiave che farebbero scoprire la verità(all'epoca, intendo, quando alcune cose ancora le si riconosceva per quello che erano) e che invece dovrebbe o ignorare o evitare assolutamente.




Altri ricercatori(perlopiù anglosassoni) , invece, sostengono che gli autori , quei termini li hanno inseriti apposta in una sorta di codice, che i seguaci avrebbero”riconosciuto” ma allora gli autori sono filo-Esseni o filo- Galilei(anche “galilei” non è solo un termine geografico,come non lo è, probabilmente, “di nazareth”) e perchè mai, allora, dovrebbero raccontarci cosa vuole San Paolo, perfettamente allineati con la SUA teologia, come fanno poche righe più avanti?




Non che con l'A.T.si proceda diversamente:
Da alcuni best-sellers, Mosè viene identificato con troppa fretta con il faraone Akhenaton, mentre la pazienza della ricerca meno sensazionalistica, ci porterebbe a riconoscere, certo, le possibili e probabili filiazioni etniche e culturali della nascita degli "schiavi ebrei" da una costola di residenti in Egitto ma magari anche a scoprire che non dall'Egitto, bensì dalla Mesopotamia viene e la cosmogonia ebraica e il mito di Mosè salvato dalle acque(ma che comunque, è vero, ha un nome egiziano)




Per quanto riguarda il Dio d'Israele, la storia cronologica del monoteismo ebraico da cui si parte, per "rileggerla", andrebbe, secondo me, rivista radicalmente, perchè è fuorviante utilizzare il racconto biblico che è stato ri-elaborato DOPO l'esilio di Babilonia(e portato poi, indietro nel tempo dal testo stesso).




La teologia ebraica , nella quale si"scoprono"somiglianze con lo PSEUDO-monoteismo di Akhenaton, deriva, non da Aton, come si racconta, (che non è MAI stato un Dio Unico ma una RAPPRESENTAZIONE di tutti gli Dei d'Egitto,che quindi continuavano ad esistere, come continuavano ad esistere i loro sacerdoti e che solo per vendetta politica e alla fine della vicenda di Akhenaton, verranno banditi), bensì, secondo una mia personale opinione, da un Dio Indoeuropeo.
Lo stesso nome YHWH è un nome Indoeuropeo(dovrei dimostrarlo ma ne parlerò in un altro post).




Il monoteismo(quello di Jahvè,il nostro) è cosa più recente di quanto queste revisioni affermino e non nasce in Egitto, e neanche in Persia dove è spurio di dualismo.
Il monoteismo(l'antisemitismo è così diffuso che gli si vuol togliere anche quello?), così come lo intendiamo nella nostra cultura, è ORIGINALE DI ISRAELE...qualunque sia l'ORIGINE del popolo che definirà sè stesso ISRAELE.




Comunque, aldilà dei miei dubbi,i ricercatori di questo tipo, accademici e non, fanno il loro lavoro:cercano la storia nascosta nel testo.
La Psicologia Spirituale cerca ciò che è nascosto anche a quella, ritenendo che dietro alla ricerca vi sia la Ricerca...

E poichè il significato o meglio,il METASIGNIFICATO(cosa c'è dietro), lo si conosce dal poi(sviluppo) e non dal prima(nascita), la domanda è:
premesso che la ricerca storica e storiografica ha diritto di cittadinanza anche in ambito religioso, la storia reale, occultata dalla propaganda cristiano-paolina dei primi secoli è davvero TUTTO ciò che c'è dietro a questo corpus letterario- misteriosofico- psicologico- filosofico che è il LIBRO dell'Occidente?


E se dietro alla storia(irreale)dei Vangeli non ci fosse solo la storia reale ma qualcosa che è SOPRA la storia(tutta quanta,vera o falsa)?


Se val la pena (e io con Hillman e Assagioli, ritengo di sì)di guardare ai significati del passato partendo non da colà ma dal loro sviluppo futuro(passato anch'esso o presente per noi che osserviamo), devo ritenere che DIETRO al testo evangelico c'è un significato SUPERIORE.


Superiore alla storia, anche quella scandalosamente"revisionista" (Donnini,Eisenmann e altri) che, può anche darsi, nel giro di non molti anni, illuminerà(ma purtroppo, temo, con le tenebre del solo razionalismo) la figura scomodamente politica e QUINDI religiosa, nel contesto del messianismo ebraico,di Gesù e degli apostoli.



PSICO-SINTHESIS, però,  non si occupa di storia, si occupa dell'ALTRO MONDO, il mondo del Sè,  reale QUANTO questo mondo reale che ,a sua volta, però,   non è illusione...(non è un sogno, la vita).Il  mondo del Sè, di dove vengono i nostri Daimon(Hillman), non fu sconosciuto all'eresia cristiana del Catarismo che lo intuì proprio nel testo biblico,con una nuova forma di docetismo e al quale diede anche un nome:TERRANOVA,cioè terra nuova, nel senso di futura..
A Terranova opposero TERRA OBLIVIONIS,il Regno della Dimenticanza e della Mescolanza,domicilio (provvisorio) della storia umana,che è transitoria e non ha la forza significante dell'eternità.
Se attraverso l'indagine storica noi torniamo indietro nel tempo , a prima che il Mito sia partorito, noi conosciamo molte cose ma di nessuna ne possediamo Gnosi.Non si può conoscere il figlio, che è una individualità UNICA e DIVERSA dai suoi genitori, pur con parentele genetiche e socio-culturali importantissime, tornando con la macchina del tempo, a quando la madre non l'aveva ancora partorito o addirittura a quando i genitori ancora non si conoscevano.
E' solo attraverso la psicologia(intesa nel suo senso più ampio di scienza dell'anima)che noi possiamo  leggere il Libro dell'Occidente non per conoscere ma per ESSERE.


Questo non significa che l'indagine storica sia un ostacolo allo Spirito, giacchè così come lo intendiamo in PsicoSinthesis, esso non teme nulla.
Non teme la storia e il pensiero degli uomini poichè esso USA la storia e l'umano pensiero per esprimere sè stesso...
Piuttosto, significa che la Gnosi spirituale(id est Psicologica)del Cristianesimo è una  necessità.
Anche la ricerca storica lo è, ovviamente,  ma vale, secondo me, il monito:
"NON TUTTE LE COSE VERE SONO LA VERITA".

E non dobbiamo dimenticarci che i libri sacri delle religioni e le religioni stesse,come ogni autentica esperienza spirituale o psicologica, hanno sempre avuto lo scopo di farci intuire la Verità.

 QUOD EST VERITAS?
Ponzio Pilato( Governatore) chiede perplesso a Gesù, che ne parla,"CHE COS'E'LA VERITA'?"e noi sappiamo che Gesù non risponderà.Ma, prima del suo silenzio, noi osserviamo Pilato già uscire fuori,certo che NON VI SIA RISPOSTA A QUELLA DOMANDA.


 Ora, Roma e i Romani,  nel N.T., rappresentano il mondo,QUESTO mondo,così come nell'A.T., l'Egitto e gli Egiziani (la terra della schiavitù) e questo mondo non è della stessa natura del Sè, così che , mentre l'universo interiore cerca quella risposta continuamente , il conscio già esclude la Verità dal suo campo di ricerca .
L'altro mondo,  quello interiore, rappresentato da Gesù, che viene dal Cielo,  a quella domanda oppone il Silenzio, perchè Roma(il conscio)non può comprenderla  la Verità,ha bisogno di altre QUALITA'  interpretative per intuirla,   e sono qualità che possono solo essere RICORDATE dal conscio ma sono  VISSUTE dal Sè .


Che poi il Cristianesimo(e stiamo sempre parlando del Cristianesimo di San Paolo)non sia creazione, anche psicologica, del tutto originale è cosa nota ma i Miti, forse, hanno bisogno, ciclicamente ,di riproporsi in vesti nuove, funzionali alla storia degli uomini, affinchè la Verità, che è ricerca di Sè, possa germogliare e fiorire di nuovo.


L'ignoranza(che è separazione)dei Cristiani
(uccideranno,stupreranno,tortureranno,mentiranno,calunnieranno,ecc.), arriverà molto presto ,prima di quanto certa storia edulcorata del cristianesimo voglia farci credere(avete visto il film "AGORA'"?),ma noi ora stiamo parlando dei felici giorni , nei quali, dalla storia umana, si formano (da quale volontà?) il Mito e il Simbolo.
Quei giorni sono i giorni dell'ALTRO MONDO.
E i libri sacri sono stati scritti là(mi riferisco alle loro parti più umanamente ispirate).
Questo significa che I FATTI che raccontano, sono anch'essi avvenuti nell'altro mondo.
Li chiamiamo simboli, metafore, allegorie, immagini, intuizioni, visioni, Psicologia del Profondo...purchè non si premetta a tutte queste parole la parola umana che uccide il Cielo:"soltanto".

martedì 8 giugno 2010

SULLE TRACCE DELL'INVISIBILE





Voglio parlarvi di un libro che è molto attinente con gli argomenti che tratteremo qui su PsicoSinthesis.


"Sulle Tracce dell'Invisibile.


Trauma, destino e illuminazione nelle ricerche di Ferenczi, Hillman, Assagioli e la psicosintesi contemporanea"


di Gabriella Delmonte


Moretti e Vitali,2006






Si tratta di un bellissimo e ispirato confronto tra tre grandi psicologi che hanno, ognuno a suo modo, sperimentato la sensazione/conoscenza(forse gnosi) di un Sè che, lungi dall'essere vittima indifesa di un inconscio freudiano in loop, che ci fa schiavi di una ininterrotta sequenza di impulsi-rimozioni-traumi, splende, invece, luminoso come una stella, guida del nostro destino, Daimon, custode dei nostri specifici talenti.






Il lavoro di Sandor Ferenczi, James Hillman e Roberto Assagioli(e poi altri terapeuti, in particolare psicosintetisti, più recenti)viene riletto in un'ottica di somiglianza più che di differenza, tracciando un fil rouge di esperienza del Sè che tocca le corde dell'anima come ben pochi libri di psicologia sanno fare, specie quando si"perdono"nelle inevitabili e fisiologiche diversità culturali e temporali dei vari autori.


Qui invece,la Dott.ssa Gabriella Delmonte, l'autrice, riesce ad attraversare il simbolico bosco delle immagini(diverse)di questi tre grandi scienziati della psiche(mente-anima)senza mai perdere di vista il sole-guida della sintesi.






Più breve la parte dedicata a Sandor Ferenczi, psicologo clinico, ma ricchissima la descrizione del suo lavoro con una paziente, Elisabeth Severn, psicologa, che lo avvicinerà ad una percezione della natura dell'anima e delle reazioni di questa alle ferite ed ai traumi molto diversa dalla classica analisi Freudiana.


Ho trovato molto poetico il pensiero di Ferenczi(concepito verso la fine del suo lavoro clinico, proprio con questa paziente) in cui egli crede che una parte vitale dell'individuo, un "pezzo" di anima, si allontani FISICAMENTE ,nello spazio siderale, quando questi è colpito da un trauma precoce, da un abuso infantile che non può simbolizzare perchè troppo inaccettabile(abusi genitoriali) ed anche come , paradossalmente, da questo allontanamento, possa venire la sopportazione del trauma stesso che altrimenti costringerebbe l'anima delicata del bambino a volere la morte, ovvero, a ritornare da dove è venuta. Le ferite dell'innocenza , quando troppo precoci, verrebbero sopportate anche in questo modo.







I riferimenti alle sedute non inaridiscono la lettura ma, certo il libro dispiega tutta la sua poesia quando le sue pagine fanno parlare James Hillman .






Questo psicologo e filosofo(autore, tra gli altri, di un bellissimo libro che consiglio a tutti i visitatori di Psico-Sinthesis e che è "IL CODICE DELL'ANIMA", edito da Adelphi ), ci fa conoscere una realtà destinale,nella quale abbiamo scelto in un "prima" e in un "dove"precedenti al nostro spazio-tempo attuale, esperienze pr che , pur traumatiche o difficili, servono agli scopi ed ai talenti del Sè.Tutta la psicologia del trauma, delle ferite dell'anima, dell'identità violata, viene riletta dal FUTURO di quella stessa identità, in una visione dell'esistenza più ciclica che lineare:

è il POI che fa comprendere il PRIMA, e questo è, con le chiavi della "Psicologia(filosofia) Perenne", il modo di intendere ogni storia personale.






Per chi conosce la nuova fisica e le prospettive filosofiche del principio di indeterminazione di Heisenberg si aprono possibilità di "leggere"l'essere umano, l'individuo, con occhi nuovi.E' un guardare dall'alto e Hillman ci aiuta a capire perchè dovremmo sforzarci di prendere una scala.






Hillman ci parla di un nostro"compagno", il Daimon, che in molte filosofie gnostiche(anche cristiane) è stato chiamato "il Gemello", una controparte celeste e l'unione o meglio, la ri-unione con questo "doppio"è un mito archetipico delle religioni( le nozze mistiche, l'androgino, ecc.)e che Hillman porta in Psicologia.






Con le parole della Psicosintesi, diremo che si parla sempre del Sè.


Un Sè che viene di lontano ed è qui per qualche motivo, per fare ma ancora di più per ESSERE qualcosa.Qualcosa di unico che solo quel Sè è in grado di compiere e può farlo solo perchè ha vissuto alcune e non altre esperienze.






E' anche un invito, se leggo bene Hillman, ad andare sempre avanti da dove si è, con fiducia che anche quello sia un punto da cui poter partire.Il viaggio, può cominciare ovunque e in qualunque momento perchè il Daimon non smette mai di voler realizzare ciò per cui è qui, foss'anche riposare tranquillo dopo tanto peregrinare(sarebbe ad esempio la scelta possibile del Daimon di Ulisse...).
Pur con altre premesse(che sono l'orientamento "filosofico"di Psicosinthesis), allo stesso viaggio ci invita Assagioli e la sua psicosintesi, nata dalle "catene"della psicoanalisi(Assagioli fu il primo psicanalista in Italia, con il "mandato" di Freud)e dai limiti di quest'ultima che, esplorando senza fine un inconscio-cantina, non vede mai la luce. La psicoanalisi esplora l'inconscio per riportare indietro ad un "prima",ad un pre-trauma,su di un piano temporale e spaziale che è lineare, la Psicosintesi esplora l'inconscio per permettere alla volontà COSCIENTE, di scorgere dalla cantina, la luce dei piani superiori, che la psicoanalisi non presuppone necessariamente.
Questa luce sarà anche coperta dalle nubi della personalità "traumatizzata"(ma nella psicologia di un Hillman o di un Assagioli, e in generale in tutta la psicologia umanistica, TUTTI hanno una personalità traumatizzata, ancorchè siano sani da un punto di vista clinico), eppur non smette di illuminare una strada da percorrere, una mappa tracciata, forse,ancor prima dell'utero materno...


E' la luce che in PsicoSinthesis, squarciando le pagine dei testi religiosi dell'occidente(perchè non c'è niente in India o in Tibet che non sia stato anche qui), voglio che cerchiamo insieme.




Chissà che non ci ricordino da dove veniamo e perchè siamo... tornati?...

lunedì 7 giugno 2010

BENVENUTI IN PSICO-SINTHESIS


Benvenuti nel blog di PsicoSinthesis.

PsicoSinthesis è uno spazio dove condividere opinioni, studi e ricerche sul cristianesimo delle origini,sulla psicologia del simbolismo religioso cristiano ma anche sulla psicologia in genere, intesa come terapia dell'anima, la meravigliosa avventura della specie umana alla ricerca di sè stessa.


Il cristianesimo viene preso come religione di riferimento in questo blog(ma nulla osta a commenti su altre religioni o filosofie), in base al suo simbolismo psicologico di sofferenza,morte e resurrezione chè è alla base della esperienza della realizzazione di sè.


 PsicoSinthesis prova a rileggere tutta l'esperienza cristiana e la spiritualità in genere, secondo le chiavi di una "scienza dell'anima",psicologica e umanistica,spirituale e transpersonale.


Benvenuti,dunque,in questa nuova eresia...

TERRA E CIELO:Gesù e Barabba


Una lettura psicologica(ma nuova, chè quella psicologica tradizionale è condizionata dalla sessuomania  Freudiana, come quella dei miti classici) della mitologia cristiana, la ritengo quantomai necessaria alla comprensione delle sacre scritture,a meno che non si voglia o ignorarle o subirle(che ci piaccia o no,qui in occidente la forma- mentis di ognuno di noi è cristiano-romana).


Per iniziare, bisogna rivedere, da capo, il significato di questo corpus letterario davvero ispirato e, in chiave psicosintetica, ricercarne il METASIGNIFICATO,ovvero ciò che c'è dietro, a più livelli.


Con questo primo post sull'argomento, parleremo del personaggio di Barabba e dell'episodio che lo vede insieme a Gesù con Ponzio Pilato.




E',credo, un modo semplice per iniziare ad inquadrare con intelligenza il "modo"(e quindi IL LUOGO)in cui sono stati scritti i Vangeli e introduce anche alcune chiavi per "tradurre" anche altri episodi che tratteremo in questo blog.



Ora, ci viene detto che era consuetudine dell'occupante potenza Romana in Palestina, liberare un prigioniero tra gli Ebrei, in occasione della Pasqua.


Bene, non vi è alcuna traccia storica di un'usanza simile ed è citata solo nei Vangeli,riferita da questi ad un solo episodio(quello con Gesù),nonostante la predicazione di Gesù si svolga nell'arco di tre anni(quindi almeno due pasque)




Si racconta che Ponzio Pilato, Prefetto Romano in Giudea, chiede alla folla chi deve scegliere, per liberarlo dalla prigionia, tra Gesù "il Re dei Giudei"e Barabba,un ladro, un brigante, uno zelota, un prigioniero famoso .


Gli Ebrei, a questo punto, popolo mai domo all'occupante e reo di ribellioni e guerriglie contro le guarnigioni romane un giorno sì e l'altro pure, rispondono ad una sola voce: non abbiamo altro re che Cesare! Libera Barabba!


Roma, poverina, non ha scelta: il popolo ha deciso, morirà crocifisso chi si dice re dei Giudei e vivrà Barabba, sconosciuto fino a poche righe prima e anonimo in tutta la futura storia del popolo d'Israele.


La conclusione la conosciamo.(la conosciamo?davvero?ma ne parleremo ancora...)


Ora, questo episodio(non ci vuole molto a capirlo anche se l'ho riassunto ai minimi termini)non è mai avvenuto.


Perlomeno, non è mai avvenuto in questo mondo...il mondo della storia.


Ma a ben vedere è avvenuto e con grande potenza significante, in un altro mondo, quello della metastoria,dove vivono e sussistono i metasignificati.




La chiave sta nel nome del personaggio liberato,lasciato vivere al posto di un altro:BARABBA.
In aramaico, BAR-ABBA' significa "figlio del padre" e,se  riconosciamo(e sappiamo che è proprio così)che i Vangeli sono stati scritti DOPO le Lettere di San Paolo e quindi dopo la predicazione della sua teologia cristologica del Figlio Unigenito che vive alla destra del Padre da sempre, dal Principio, allora noi capiamo che quell'episodio INVENTATO dei due prigionieri ci parla di un mistero della storia umana(nell'ottica giudaico-cristiana della storia del mondo, si capisce)nel quale, nei mistici giorni della Pasqua,muore ucciso il Re dei giudei,il Gesù della storia, il Messia di Israele, luogo fisico (e quindi circoscritto e delimitato)domicilio terreno di JAHVE'-GIOVE, padre degli Dei(di questa identità ne parleremo) e solo attraverso questo "scambio" può essere LIBERATO bar-abbà, il Figlio del Padre, cioè il Figlio di Dio, questa volta donato a tutto il mondo, centro della cristologia paolina e motivo principale dell'allontanamento di questa dall'"Israele della carne", l'inizio dellla religione salvifica(escatologica)in Occidente.
E senza questo scambio, senza la scelta scandalosa di quella folla di "deicidi",  della piccola setta ebraica dei cristiani,non rimarrebbe , oggi,che qualche curiosità storica legata al Giudaismo pre-rabbinico.

La curiosità psicosintetica ci induce anche a riflettere sul fatto che a chiedere cosa il popolo eletto voglia fare con i due prigionieri(ovvero le due scelte possibili, il terreno effimero o il celeste eterno)sia Roma(contrario di AMOR),apoteosi della storia,del mondo, del CONSCIO.


Ma la risposta del popolo(che sceglie Barabba) viene dal reame INCONSCIO, perchè, pur facendo accadere ciò che doveva accadere(quale resurrezione senza la condanna in croce e quale nascita del Cristianesimo senza resurrezione?), è pur vero che essi"NON SANNO QUELLO CHE FANNO".




L'autore dell'episodio di Barabba è un seguace di Paolo e costui rappresenta(all'interno del sistema cristiano)la massima espressione dell'Inconscio Religioso, ed è San Paolo, il fondatore del Cristianesimo che conosciamo, non Gesù Cristo.


In San Paolo, la vita e la predicazione di Gesù(il Conscio)non contano praticamente nulla(non ci sono che pochissimi e imprecisi accenni di tutto ciò nelle sue lettere e sono queste ultime ad aver costituito i fondamenti delle comunità cristiane, da lui fondate).


La teologia di Paolo ci parla di cosa è accaduto nel mondo delle idee,che è Luogo oltre che modo,spazio oltre che tempo:
mentre IL CONSCIO viveva il rancore di una folla inferocita e delusa che voleva messo a morte chi poco prima era stato acclamato re e messia,L'INCONSCIO, in quegli STESSI eventi e nello STESSO momento sceglieva il conforto di una religione universale.


Questo è un primissimo(uno dei più semplici alla lettura psicosintetica e psicologico-spirituale)esempio del "docetismo"dei testi sacri.Le cose SEMBRANO accadere mentre ne accadono altre e ben più significanti in uno spazio che non è tridimensionale ma multidimensionale e quindi INCLUDE il nostro spazio e  in un tempo che è infinitamente più dilatato e che quindi è ANCHE il nostro tempo ma non si esaurisce in esso.
E' da qui(e ne riparleremo)che viene l'adorazione della croce del SUPPLIZIO di Gesù, che è paradosso,è , infatti, lo"scandalo"della croce...

Il Re è morto. Viva il Re.