martedì 29 giugno 2010

SCUSA,COSA SAREBBE QUESTA PSICOSINTESI?

Qualche giorno fa un'amica che ha visitato il blog, mi ha chiesto di spiegarle in due parole, in che cosa consista la Psicosintesi e, devo dire, mi sono sentito un poco inadeguato a rispondere a quella che è una domanda certo non impertinente ma che presenta delle difficoltà, come dire, ontologiche, perchè la psicosintesi non è solo un paradigma psicologico ma è una scienza ed un arte... del vivere...e quindi, per definizione, essa è sempre in movimento e non è mai la stessa cosa, credo, a seconda della posizione evolutiva dello psicosintetista che cerca di spiegarla...


Certo,avrei potuto descriverle le tecniche specifiche dell'AUTOBIOGRAFIA o la tecnica del MODELLO IDEALE,LA LISTA DEGLI SCOPI,i vari ATTI DI VOLONTA',per direzionare la rabbia e l'aggressività,tutti processi psicosintetici per  la cui esposizione e spiegazione non mi sento certo inadeguato,vista l'esperienza e la"vocazione"....ma ricondurre la psicosintesi ad una sequenza(pur utilissima e terapeutica)di esercizi e tecniche per una migliore adattabilità della personalità all'ambiente esterno e(ancora più importante)ai mutevoli umori dell'inconscio,sarebbe riduttivo,senz'altro e per di più...depistante.
Persino la sua collocazione all'interno delle correnti e "forze"della psicologia è possibile solamente in un'ottica dinamica e non dogmatica, giacchè se la psicosintesi può essere , senza dubbio, una risorsa all'interno della psicologia umanistica,essa è anche una "colonna"della psicologia transpersonale...


Così per rispondere alla mia cara amica e a tutti voi, mi farò aiutare dal grande Piero Ferrucci,psicoterapeuta e filosofo, psicosintetista e soprattutto scrittore di libri bellissimi e umanamente formativi.


L'ultimo suo libro, "La Bellezza e l'Anima" è uscito quest'anno per Mondadori e potete leggerne introduzione e altre curiosità sul link di Piero Ferrucci che trovate qui su PsicoSinthesis.
Altri suoi successi come "La Forza della Gentilezza"( con una bella prefazione del Dalai Lama) e soprattutto "Crescere" ,un libro bellissimo con cui iniziare a fare pratica con le dinamiche psicosintetiche, sono quanto di meglio posso suggerire per avvicinarsi alla psicosintesi personale.


Quanto segue lo riprendo dalla introduzione che Piero Ferrucci scrisse per uno dei suoi primi lavori divulgativi, "Introduzione alla Psicosintesi", pubblicato dalle Edizioni Mediterranee.








" C'è una domanda che ogni persona che pratica la psicosintesi teme più d'ogni altra.
La evita, quando possibile, la affronta con imbarazzo, nasconde il panico.
La domanda è: che cos'è la Psicosintesi?
La domanda naturalmente è più che legittima.un profano vuole sapere.Che cosa gli diciamo?


Di solito la risposta è un balbettìo generico che lascia tutti quanti insoddisfatti: "la psicosintesi è una scuola di psicologia fondata dallo psichiatra Roberto Assagioli all'inizio del secolo scorso..." e così via.


Ma sarebbe difficile essere esaurienti in poche parole.
In fondo la psicosintesi si occupa di visualizzazione e di psicosomatica, di umorismo e di meditazione, di inconscio e di rendimento scolastico, di filosofie orientali e di relazioni umane, di Platone e di Freud, di psiconeuroimmunologia e di anima, di creatività e di dipendenze eccetera, eccetera.
Come spiegare tutto in poche parole e non lascar fuori nulla di essenziale?
D'altronde, sarebbe ingiusto pensare che la psicosintesi sia una congerie di tecniche e idee assemblate a caso.
Perchè è invece un sistema con delle coordinate ben precise.Un sistema aperto, in cui possono trovare ospitalità nuovi contributi e nuove scoperte, ma con una sua fisionomia inconfondibile.


Se dovessi levarmi d'imbarazzo e descrivere in poche parole che cos'è la psicosintesi, direi che è una FORMAZIONE NELL'ARTE DI VIVERE e che si basa su cinque punti fondamentali:

1-  Ci facciamo INUTILMENTE del male.Con abitudini mentali sbagliate, pregiudizi, immagini negative di noi stessi e degli altri, rimasugli di traumi passati, tensioni che non hanno più ragione di essere, fantasmi interiori lasciati troppo liberi, danneggiamo noi stessi e gli altri.
Ma con pochi accorgimenti quest'opera di autolesionismo inconsapevole si può evitare.


2-   Possiamo farci del bene.Con ciò intendo dire che ci sono alcune facili tecniche con cui possiamo migliorare la QUALITA' della nostra vita. Basta usarle e possiamo mettere al nostro servizio energie latenti o male utilizzate.


3-   Esistono in noi potenzialità inespresse.In qualsiasi età della vita, in qualsiasi situazione ci troviamo, esistono in noi risorse di intelligenza, di forza, di amore, di creatività che ancora non abbiamo manifestato.Non siamo ancora arrivati alla nostra versione definitiva.C'è sempre spazio per qualche nuovo sviluppo.


4-   Pur essendo condizionati dalla nostra eredità genetica, dalla società in cui viviamo, dalla nostra storia, da mille fattori al di là del nostro controllo, ci rimane un ampio margine di libertà in cui possiamo fare delle scelte. Scelte di valori, di idee, di comportamenti.


5-   I rapporti con gli altri sono COSTITUTIVI. Con ciò voglio dire che ognuno di noi non solo ha rapporti con gli altri MA E'QUESTI RAPPORTI, nel senso che le relazioni che abbiamo con gli altri sono la sostanza della nostra vita.
Questi rapporti sono forti e veri, o deboli e falsi; sono FERTILI O DISTRUTTIVI;sono bloccati o in divenire;SONO VIVI O SONO MORTI.


Come sono i nostri rapporti, COSI'E'LA NOSTRA VITA.


E per fortuna, i nostri rapporti LI POSSIAMO CAMBIARE.



In realtà l'unica maniera onesta di capire cos'è la Psicosintesi è di entrarci a poco a poco, di capirne i concetti, e soprattutto di PRATICARLA, perchè la psicosintesi è soprattutto pratica.


E' da molti anni che cerco di spiegarmi e di spiegare che cos'è la psicosintesi .E scopro sempre livelli più profondi, nuovi risvolti e prospettive.
E' un'avventura entusiasmante, perchè la psicosintesi ci guida alla scoperta di che cos'è un essere umano.


E a questa scoperta non c'è mai fine."


Piero Ferrucci


                                                                                                                       
                                                                                                    

5 commenti:

  1. Molto esauriente e utile, questo post.
    In passato ho lavorato molto su queste cose, anche in seguito a un ciclo di analisi che avevo seguito.
    In particolare sento che mi "appartiene" molto la parte riguardante i rapporti umani: sia perché nella mia vita quotidiana attuale cerco con tutte le forze di mantenere un certo equilibrio, contrastando la modalità di concepire i rapporti umani (distruttiva, negativa, mai empatica) di alcuni colleghi; sia perché i rapporti umani sono - nella mia modesta opinione - un veicolo importante di crescita personale (dagli altri impariamo: non solo nozioni aggiunte, ma anche a relazionarci con noi stessi) e chiave di volta essenziale per relazionarsi con la Natura tutta.
    Non siamo nuclei isolati; siamo composti da fili (più o meno colorati) che si intrecciano in modo armonico - o caotico, a seconda dei casi.
    E' da questi intrecci, che dipende il nostro futuro, di individui e di esseri umani nella nostra totalità...

    Buona giornata, Cristiano!

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  2. penso che sia proprio come dici tu,cara canidia.noi pensiamo sempre che in realtà"sotto sotto",la qualità e l'onestà dei rapporti sociali non sia la verità,la nostra verità e invece ci sbagliamo.siamo in un certo modo con gli altri perchè quella realtà che esprimiamo con loro fa parte di noi(anche se la detestiamo)e non è un invenzione che possiamo far finta che non ci appartenga.da qui,credo, la necessità dell'esplorazione di noi stessi(analisi o altri metodi come catarsi,tecniche libere,anche l'immersione nella natura,se vuoi e poi la necessità(io ne ho scoperto un forte bisogno in me)di INTEGRAZIONE di aspetti diversi che sembrano(e lo sono nell'uomo di oggi)lontanissimi e poco conciliabili.d'altra parte la sintesi è un sogno dell'essere umano da sempre,il mito dell'androgino e molti altri archetipi...

    canidia,a presto e buona notte.vieni e scrivi quando vuoi su cosa vuoi.

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  3. Ti dirò di più, Cristiano (ci pensavo proprio ieri; ma in realtà è un argomento su cui "rimugino" spesso). Io proprio non concepisco come qualsiasi percorso culturale e/o spirituale possa esistere a prescindere dal rapporto con "l'altro".
    Da molti anni ormai mi interesso di scrittura creativa - e a mio avviso anche la letteratura, la poesia possono diventare gusci vuoti, prive di significato, se praticate senza tener conto delle reazioni altrui, della com-prensione, del rapporto con chi legge, con la società in genere...
    Lo stesso dicasi per qualsivoglia percorso spirituale: esulato da ogni con-testo, non è forse un "guscio di cicala" svuotato e privo di "sensum"?

    Ti auguro una felice giornata!

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  4. cara canidia,hai ragione da vendere!
    in effetti perché mai il sensum di un essere umano dovrebbe/potrebbe prescindere dalla sua relazione con gli altri,con il mondo nel quale è biologicamente e psicologicamente connesso?è vero,invece,che fa parte della sua natura in quanto specie(è la recente ma assolutamente scientifica acquisizione della Psicobiologia)connettersi con ricercata empatia, con l'ambiente a più livelli.
    la lucertola sta al sole e si procura da vivere,tutto qui,l'uomo no.
    l'uomo il sensum lo cerca anche quando non sa di farlo.è un istinto della nostra specie.cerca risposte,ragioni,perchè e quando non li trova ovvero si aliena da sè stesso,che poi vuol dire non dare ciò che può dare a qualcun altro,al mondo,allora soffre e si perde.si può perdere nel nulla dei desideri indotti o nella ricerca spasmodica di consumo o nell'isolamento depressivo o il suo contrario. purtroppo oggigiorno,molte esperienze pseudo spirituali new age o molte altre pseudo psicologiche della naturopatia commerciale,propongono percorsi(facili)che non connettono affatto a sè stessi perchè escludono con una manciata di tecniche isolate(rubate o alla psicologia extra accademica o ad antiche pratiche che avevano ben più profondi significati SIMBOLICI),proprio quel sensum di cui parli, che esiste solo se la propria vita è concepita come totalmente interconnessa agli altri e che la realizzazione di sè non può escludere la relazione e la qualità della relazione con gli altri e con la società.
    cosa posso dare al mondo in cui vivo? Come posso esistere in questa società dando il meglio di ciò che sono?(che può anche voler dire cercare di cambiarla..)
    il sensum deve partire da qui.
    d'altra parte proprio questo intendimento del sensum della vita umana è la base della psicologia umanistica e poi del counseling di Carl Rogers.
    come trovare il proprio posto è un percorso difficile ben espresso dal simbolismo alchemico,senza la nigredo, albedo e rubedo mai saranno autentiche.
    ma la nigredo che è una catàbasi è sofferenza,esplorazione senza pietà e scuse e quindi piace poco ai consumatori di facili libri e di facili corsi (quanta miseria spirituale e intellettuale in certe scuole di naturopatia o anche in certi ambienti neopaganeggianti..).
    l'illusione è forte e ammiccante e solo chi ha un grande Amore può resistergli…pur ogni tanto cedendo al suo caldo letto…(perdonami,è notte e le metafore sessuali mi stavano chiamando:-)
    Ciao canidia mi piacerebbe continuare la nostra conversazione.

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  5. «L'uomo il sensum lo cerca anche quando non sa di farlo.è un istinto della nostra specie.cerca risposte,ragioni» secondo Huet (ed è una teoria che ho sposato e amato da subito!) questa ricerca sarebbe la base, la radice unica della letteratura - di ogni tempo e di ogni luogo...

    Sulla "faciloneria", poi, di alcuni ambienti neopagani, mi trovi assolutamente d'accordo: senza esplorazione attenta (profonda) ed empatica, non può esserci spiritualità, di nessun tipo.

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